Pensieri diversi

  1. Sulla natura degli spoiler in rapporto al transeunte
    ovvero di come Jon Snow sia morto e risorto e non sia davvero quello il punto

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    Circolalo in rete immagini di questo tipo come spoiler dell'ultimo episodio di Game of Thrones (8x03 The Long Night), il più atteso e forse il meno spoilerabile in assoluto della serie. Senza addentrarsi nei meandri della trama (che si può leggere qui), a me pare che quest'episodio fosse più o meno delineato da almeno una stagione: nel momento in cui si è saputo che sarebbe stato quell'episodio, si sapeva a cosa si andava in contro.
    Eppure è uno degli episodi che ho visto che molti avevano il terrore di spoilerizzarsi. Mi pare quindi giusto usare questa occasione per fare un passo indietro e parlare di un esperimento che ho fatto negli ultimi tre anni, perlopiù involontariamente.

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    Last Post by Light il 1 May 2019
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  2. Il problema è la differenza



    Che siano o no un bene per l'umanità, per internet o per chi vuole avere informazioni su di noi ancora prima che noi stessi le immettiamo in un sistema informatico, le intelligenze artificiali stanno facendo la differnza negli ultimi anni.
    Ne parlavamo tre anni fa, nel mentre molti passi sono stati fatti e noi abbiamo avuto la possibilità di interagire, pur non sapendolo e non vedendolo direttamente, con queste entità che ancora sono difficili da concretizzare proprio perché sono ineffabili per natura.

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    Last Post by kostaki il 9 Feb. 2019
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  3. Quando tutto è politicizzato

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    Negli anni mi è capitato spesso di leggere e studiare casi della Corte Suprema statunitense, non tanto per il loro impatto giurisprudenziale (ambito che a me non è molto affine), ma perché contengono in certi casi elementi importanti nella comprensione di determinati ambiti.
    Alcune di queste sentenze hanno fatto scuola, le si trovano citate in libri specialistici (anche qui, non di giurisprudenza), tanto è forte il loro peso sociale e politico.

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    Last Post by kostaki il 10 July 2018
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  4. Il baratto napoleonico

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    La notizia è di una decina di giorni fa: La Francia presterà al Regno Unito il famoso Arazzo di Bayeux (sic, non è un arazzo).

    Non contavo di scriverne in questo blog, ma poi dieci minuti fa ho letto What Macron’s Loan of the Bayeux Tapestry Really Means for Britain, appena uscito sul New Yorker.
    Bell'articolo, ma ci scordiamo una cosa, mi pare la più importante: stanno facendo politica estera con un artefatto delicatissimo che ha più di mille anni, e che, per buone ragioni, non è stato spostato da decenni.
    Il giornalista ce lo ricorda, ma non fa il passo successivo: perché non è stato spostato?
    Certo, sentiranno il parere del curatore prima di spostarlo. Ci mancherebbe altro.

    Ma voglio dire, siamo davvero così inebetiti da questo gesto palesemente proto-napoleonico per non accorgerci che quello è un manufatto enorme, su un supporto delicato, e che per secoli è stato pure conservato non nella maniera migliore?
    Ma soprattutto, e voglio dire: prima di tutto, stanno barattando un pezzo rarissimo di arte dell'XI secolo per far passare un messaggio.
    Ci sarà da aspettare almeno quattro anni affinché tutto - forse - prenda piede, ma la sola idea di dare un prestito quell'oggetto rarissimo solo per la Brexit, dovrebbe farci venire la pelle d'oca.
    Tutti a vedere in questo gesto di Macron un messaggio politico, e nessun giornale (o forse me lo sono perso io, spero!) che ci fa un attimo riflettere che qui stiamo valicando i limiti del decente, perché non è un gesto politico, è prima di tutto un messaggio all'arte: sei merce di scambio.
    Last Post by kostaki il 30 Jan. 2018
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  5. Si stava peggio quando si stava meglio
    sull'epoca post-fallimentare del circuito

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    C'è stato un periodo su ForumFree in cui si pensava che tutto fosse possibile, e invero molto fu realizzato. È stato il periodo da molti definito d'oro per i circuiti, anche se in realtà così non lo è per tutti gli aspetti.
    Gli utenti generali forse erano di più, l'attività di alcuni singoli forum era decisamente più vivace, ma in generale c'era una coltre di criticismo che andavà al di là del sopportabile. Ricordo utenti che esistevano per il solo scopo di creare dibattiti inflamatori, che di norma sono utili per vedere la prospettiva di altri su un tuo stesso problema, ma nel caso specifico diventavano vere e proprie caccie agli stregoni.

    E poi, realmente, qual è il lascito di questa generazione di critici in arme? Mi pare essenzialmente niente.

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    Last Post by -Mariella- il 1 Mar. 2019
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  6. Pensiero diverso #5
    L'angelo della storia

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    Ho pensato per qualche giorno se pubblicare mie riflessioni sugli avvenimenti di Parigi, decidendo per il rimandare o addirittura non scrivere niente.
    Il compromesso sta nel non fare nessuna delle due cose, ma rianimare questa vecchia rubrica da tempo inutilizzata, per tentare di mettere un po' di luce sui fatti politico-giuridici post-venerdì. So che non è la chiave di lettura di quasi nessuno, e che questo dibattito interessa poche persone e sicuramente in questi giorni interessa anche meno, ma a me pare centrale e opportuno.

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    Last Post by Morris il 17 Nov. 2015
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  7. Pensiero diverso #4
    La parola contraria

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    È tantissimo tempo che non uso questa rubrica: è che tra un impegno e l'altro è sempre difficile trovare qualcosa da condividere.
    Oggi ho ricevuto e letto (sono 60 pagine, scorrevolissime) l'ultimo lavoro di Erri De Luca: La parola contraria.
    È un pamphlet sulla libertà di parola e nasce dal fatto che De Luca è stato denunciato per aver espresso un parere contrario alla Tav Torino-Lione; in partiolare vengono presi in riferimento due interviste: una ad Huffington Post ed una, successiva, all'Ansa, entrambe del settembre 2013.
    In queste due interviste (che si trovano facilmente in rete) lo scrittore parla di sabotaggio della Tav come dovere da parte della comunità della Val di Susa.

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    Last Post by Kakashi il 3 Feb. 2015
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  8. Giro del mondo
    in otto ore

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    Stanotte, in uno di quei raptus rari ma pieni di interesse, ho finito 2666 di Roberto Bolaño.
    È bello, è intrigante, è un giro del mondo.

    Non solo perché parla effettivamente di mezzo mondo, o quanto meno i viaggi dei personaggi coprono molte città e stati, ma perché racchiude un piccolo universo.

    È il suo ultimo libro, per alcuni incompiuto, per altri anche troppo compiuto. Già il titolo, 2666, è un mistero e varie ipotesi si affacciano all'orizzonte di un significato.
    Il libro è diviso in cinque parti che l'autore aveva pensato (per motivi economici legati alla famiglia) si potessero anche pubblicare separatamente, ma così non è stato, e così, dopo qualche anno, anche in Italia abbiamo un volume unico marchiato Adelphi.

    Un volume sostanzioso, quasi mille pagine che scorrono a tratti veloci a tratti lente.

    Sono cinque parti separate, separabili, ma unite da tanti fili, da tanti discorsi, da tanti personaggi, e da tanti luoghi.
    Sopratutto uno: Santa Teresa in Messico.
    Tanti temi, la morte, la bellezza, il tutto e il nulla.
    Si rischia di sprofondare in discorsi auto-referenziali, si rischia di non capire più niente per diverse pagine ma poi arriva il punto, l'inarrestabile punto in cui il ritmo riprende e non si ferma e ti fa capire tutto, e ti fa capire quello che avevi letto tre parti prima, quattrocento pagine prima, che al tempo aveva un senso ma ora ne ha un altro.

    Libro poliedrico, dai contenuti multi-formi, dalle letture differenti. È un mondo, un piccolo universo concettuale.
    Per me è compiuto, a tratti mancante, ma di quelle mancanze che ti fanno felice.
    È universo in miniatura.

    Ne sono rimasto sbalordito, a tratti affascinato (forse si è intuito da questa "recensione" scritta senza pensarci), a tratti schifato.
    Delle volte incomprensibile. La parte dei delitti è un sussidiario, è un campionario di omicidi irrisolti, di personaggi fuori da ogni canone di comprensione. Le cui connessioni fanno corto circuito.
    Eppure è forse la parte più importante, quella che ci fa capire tutto. Leggiamo trecento pagine di macabri ritrovamenti, detective dediti a tutto tranne a capire cosa sta succedendo (o quasi).

    Insomma, potrei andare avanti per molto tempo ma mi voglio fermare.
    È un libro che consiglio e che ci ho messo quasi due mesi a leggere, ma quelle trecento pagine sono pese come un macigno sullo stomaco. Irrimediabilmente insostenibili.
    Last Post by kostaki il 14 July 2014
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  9. Pensiero diverso #3
    Allen Ginsberg - My Sad Self

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    Non ho molto da dire, ho semplicemente letto questa poesia di Allen Ginsberg che non conoscevo e ora voglio condividerla.
    È My Sad Self:

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    Last Post by Light il 3 May 2014
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  10. Pensiero diverso #2
    paura di tutto, ovvero ansietà

    Tempo di riprendere la rubrica pensieri diversi.
    Oggi abbiamo due citazioni, la prima da un romanzo (di cui consiglio la lettura) mentre la seconda da un classico della filosofia politica moderna.

    CITAZIONE
    Il martedì la scuola elementare dovette essere evacuata. I bambini vennero colti da mal di testa e irritazione agli occhi, oltre ad avvertire un sapore metallico in bocca. Una maestra si mise a rotolare sul pavimento, parlando lingue straniere. Nessuno capiva che cosa stesse succedendo. Gli incaricati delle ricerche dissero che poteva dipendere dal sistema di ventilazione, dalla vernice o dallo smalto, dalla schiuma isolante, dall'isolante elettrico, dal cibo della mensa, dai raggi emessi dai microcomputer, dall'amianto antincendio, dall'adesivo dei contenitori per il trasporto, dalle esalazioni di cloro della piscina, o forse da qualcosa di ancora più profondo, più sottile, più intimamente insito nello stato essenziale delle cose.

    Questa citazione è l'inizio del capitolo nono di Rumore bianco di Don DeLillo.

    Bella, eh? Lo è in un modo un po' macabro e sentenzioso, ma fa pensare molto, con un velo d'ironia che rende la descrizione ancora più creepy.
    Passiamo alla seconda citazione, collegata a questa e che, in qualche modo, la spiega e la dispiega.

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    Last Post by Kakashi il 12 Mar. 2014
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