Che siano o no un bene per l'umanità, per internet o per chi vuole avere informazioni su di noi ancora prima che noi stessi le immettiamo in un sistema informatico, le intelligenze artificiali stanno facendo la differnza negli ultimi anni.
Ne parlavamo tre anni fa, nel mentre molti passi sono stati fatti e noi abbiamo avuto la possibilità di interagire, pur non sapendolo e non vedendolo direttamente, con queste entità che ancora sono difficili da concretizzare proprio perché sono ineffabili per natura.
Ma qui non possiamo trattare un argomento così imponente e complesso, volevo solo palesare una mia forte insofferenza, ovvero la loro effettiva forza nel predire quello che a te interessa rispetto agli input passati. Bisogna solo congratularsi con chi è riuscito in questi anni a sviluppare in modo così preciso queste reti: riescono, ma questo non sempre, pure a capire in anticipo di cosa avrai bisogno tra un po'. O forse no, siamo noi che ci facciamo condizionare dalle scelte di queste intelligenze e andiamo in quella direzione...
In ogni caso, il problema di questo articolo, ovvero di chi scrive, è che sono diventate troppo millimetriche. Non è una questione di violazione degli spazi personali o altre critiche che vengono pur mosse a questi sistemi, ma il fatto che consigliano sempre cose che più o meno rientrano nei miei interessi.
Sono sicuro che se apro Netlix (ma possiamo scegliere qualsiasi altro sistema) troverò un contenuto consigliato che va a inserirsi precisamente nelle mie scelte abitudinarie, eppure non me ne piace quasi nessuna.
Dopo qualche riflessione sono arrivato alla conclusione che il problema è la differenza. Ovvero la mancanza di differenza.
Le predizioni sono così precise che tutto si appiattisce: guardiamo, sentiamo, riproduciamo, leggiamo le stesse cose; o meglio, sulla stessa lunghezza d'onda delle cose che abbiamo già sentito, guardato, riprodotto. E così muore ogni possibile eversione. Non c'è possibilità di uscita remota in questi sistemi.
L'eversione deve essere personale, bisogna noi andare a cercare in chissà quali meandri per trovare qualcosa che non sia ordinato secondo i nostri gusti. E dopo averlo fatto qualche volta finalmente anche questi nuovi interessi finiranno nel calderone generale e tutto verrà rimischiato, dovendo ricominciare da capo.
Ma forse sono io che dopo il centesimo film con stesso tema, stesso messaggio e stesso finale mi annoio. Allora va bene così e possiamo continuare con la stessa soup.
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