È capitato a tutti prima o poi nella vita digitale: una memoria che se ne va, dati persi.
E così, temo, è appena capitato anche a me.
Qualche mese fa ho comprato una scheda sd per metterci sopra i dati che pian piano vado accumulando, e alla fine sei mesi di file erano su quella memoria. Chiariamoci, niente film, serie tv o musica, non ho abbastanza pazienza né spazio per tenere tutte le cose che guardo: le cancello senza che sia un errore a farlo.
Avevo accumulato qualche giga di file, niente di che, più che altro niente di non replicabile (con qualche ora a disposizione).
Come ne è sopravvissuta una versione dell'Ulysses, penso che pure io, con qualche appunto, potrò ripartire da capo.
E fin qui tutto bene, più o meno.
Però poi quando pensiamo alla prospetiva più larga uno spettro si aggira sopra le nostre memoria: che sia obsolescenza programmata o, come probabile nel mio caso, un problema di fabbricazione vero e proprio, non possiamo fare più affidamento sulle memorie?
Non voglio fare complottismi o dietrologismi da bar, ma non sono il primo a cui problemi di questo tipo capitano: a meno di non spendere cifre esorbitanti per memorie che ti "assicurano" la qualità e la durabilità del supporto, non vedo molte alternative.
Alternative a cosa? Ai servizi cloud, of course.
Ecco il problema. I servizi cloud.
Li uso, sono comodissimi e utilissimi, insieme ad un'altra manciata di -issimi che potete immaginare senza problemi. Però, però, sono servizi gestiti in toto da altri, non sappiamo dove risiedono i file e soprattutto, qui sta il punto, sono condivisi con chi ti offre il servizio.
Sono convinto che nessuno sia interessato ai miei file, ma questo è legato anche ad un problema legale: i miei file sono scansionabili e controllabili chessò, dalle forze di polizia postale.
Non che abbia niente da nascondere, ma certo i miei file non sono tutti nel versante della legalità. Pure un saggio scansionato in biblioteca è, tendenzialmente, fuori legge, ma non ho mai visto nessuno comprarsi cento euro di rivista per leggersi un articolo (le riviste specialsitiche hanno prezzi esorbitanti, tanto nessuno le compra tranne biblioteche e interessati e hanno un mercato di monopolio).
Qualcuno potrà dirmi che esistono servizi cloud che ti garantiscono sicurezza, anonimato e chissà cos'altro. E io sono d'accordo, ma me li pagate voi? Sono questi i servizi solitamente più costosi.
Perché, e qui terminiamo l'articolo, se le memorie fisiche che puoi portarti dietro in una tasca o in borsa hanno un costo una tantum, i servizi cloud sono costosi, certamente non mi sono sufficienti i servizi base che offrono gratuitamente (usando sporadicamente GDrive, ho usato 10 di 15 GB gratuiti).
Per quanto riguarda invece il mio caso, probabilmente comprerò una nuova scheda sd, un nuovo ssd (il mio portatile ha uno slot libero) e metterò i file in ridondanza tra queste due memorie, magari con una cartella di file importanti sincronizzata con servizi cloud.
Ma, capite bene, è assurdo. E non tutti sarebbero in grado di mettere in piedi un sistema del genere senza l'aiuto di qualcuno, per cui altro dispendio di ori e argenti.
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