Pensieri diversi


Replying to Quando tutto è politicizzato

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  1. Posted 10/7/2018, 22:28
    Trump ha scelto il sucessore www.ilpost.it/2018/07/10/brett-kavanaugh-corte-suprema/ che però deve ancora essere "ratificato" , fra tutti gli articoli ho scelto di linkare quello perchè è a dir poco vergognoso e di parte :lol: da notare comunque che Kavanaugh come giudice federale ha sempre ritenuto Roe v. Wade un precedente vincolante
  2. Posted 29/6/2018, 23:57
    ehi, è un articolo politico! :asd:
    CITAZIONE
    le sentenze della nostra Corte Costituzionale sono meandri di codici e citazioni giurisprudenziali per soli addetti

    a volte devi leggerti 5 leggi solo per capire di cosa stiano parlando :asd:
    CITAZIONE
    E a me è sempre parso eccessivo questo peso.

    non so se si possa definire eccessivo (la mia conoscenza della società usa è, nel migliore dei casi, di seconda mano e mezzo)
    CITAZIONE
    Voglio dire: a chi è più anziano di me non sfuggirà che nel 2000 quella corte ha addirittura deciso un'elezione presidenziale, facendo vincere Bush contro l'allora sfidante Al Gore.

    mi sento chiamato in causa :lol: a dir la veritàavevo fatto del mio meglio per dimenticare Gore :asd: comunque l'ordinamento politico usa si basa su "uso e consuetudine" molto più di quanto succeda in europa, per esempio fino al 1951 il limite dei due mandati presidenziali era solo una consuetudine, George Washington era stato eletto per la terza volta, ma aveva rifiutato la nomina :sehseh: in quel caso Gore avrebbe dovuto rivolgersi al Senato, dove però nona vrebbe avuto molte possibilità :asd: quindi tentò di scavalcare i senatori, che non la presero molto bene, c'erano anche dei senatori democratici,f ra quelli che dichiararono che non avrebbero mai accettato un presidente "eletto in un'aula di tribunale"
    CITAZIONE
    Sempre di questi giorni la notizia che il più anziano dei loro giudici, Kennedy, si ritirerà il prossimo 30 luglio, e questo non solo è rilevante (per loro) perché la nomina di Giudici di quel rango è evidentemente rilevante, ma perché tal Kennedy, nominato da Regan trenta anni fa, è sempre stato l'ago della bilancia, lo swing vote. Quello che stava al centro tra i giudici di destra e quelli di sinistra (un grillino ante quem, per buttarla in caciara, o più seriamente un democristiano nelle ossa).
    Con la sua partenza, il Presidente può nominare un nuovo giudice e questo preoccupa molti liberal perché darà alla corte un peso troppo di destra per i decenni a venire (nel senso, se nomini un cinquantenne e ci sta altri trenta anni sarà dura rigirare i numeri).

    considerato quanto hanno polarizzato la politica usa degli ultimi decenni, rendendo il partito democratico succube delle sue ali più estremiste (e, col passare del tempo, vi è stata una estremizzazione di reazione anche fra i repubblicani), demonizzando gli avversari (persino obama arrivò a dire che il partito repubblicano era una "organizzazione di terroristi domestici") ed ingiuriandone / denigrandone gli elettori (lo hanno fatto anche dopo le ultime elezioni, con i sondaggisti che attribuivano il loro piccolo "errore di valutazione" al fatto che gli elettori repubblicani si vergognavano di identificarsi come tali), il tutto nella convinzione che questo gli permettesse di rimanere "in vantaggio per sempre" non dovrebbero stupirsi se alla prima occasione gli altri gli restituiscono i ceffoni, almeno in parte, comunque è un caso di tertium non datur, attualmente i liberal non ammettono la possibilità che vi siano posizione diverse dal "se non sei con noi, sei contro di noi", anche se il giudice scelto fosse la reincarnazione di Re Salomone lo considererebbero "di destra"
    CITAZIONE
    E qui viene la mia critica, quella più pesante, al di là di quello che uno pensa in questo caso specifico.
    Non si può ridurre tutto a uno scontro politico. Gli americani amano farlo, ogni cosa è una battaglia politica o politicizzabile. Tutto è fatto di schieramenti, tutto è un gioco dove ci sono fazioni che si battono.
    Ma è sano un comportamento simile? Forse dovrebbero iniziare a capire che non lo è, che portare tutto agli estremi, dare a ogni istanza un colore politico, non fa che irrigidire le diverse opinioni. Questo è successo in modo eclatante nelle loro ultime elezioni, da noi sta avvenendo sempre più spesso ed è, ahimè, figlio anche di quella televisione americana importata dei talk show che sembrano colossei in giacca e cravatta.

    è quello che giustamente definisci "imbarbarimento" :asd: no, non è sano, lo stiamo vedendo coi nostri occhi, in quanto al peso politico della Corte, anche se pure negli usa c'è la divisione fra poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, i confini fra questi tre poteri sono diversi da quelli a cui siamo abituati (per essere sinceri anche nelle altre nazioni europee la divisione non coincide esattamente con la nostra) e ho notato che si tratta di una cosa che sfugge a molti commentatori, anche professionisti, nostrani

    tornando al peso politico, negli usa manca una figura politica con funzioni di garanzia costituzionale equivalente a quella del nostro presidente della repubblica, questa funzione è svolta collettivamente dai giudici della corte suprema (che non è esattamente l'equivalente della nostra corte costituzionale, dato che assume anche parte delle funzioni della corte di cassazione), questo andava bene? diciamo che funzionava, finchè funzionava il resto, era un sistema in omeostasi finchè si originava da una vita politica che rimaneva in certi parametri (per molti decenni negli usa non vi sono state grandi differenza fra i democratici moderati e i repubblicani moderati) ora funziona ancora? è ancora presto per poterlo dire con certezza
  3. Posted 29/6/2018, 09:08

    Supreme-Court-2018_0


    Negli anni mi è capitato spesso di leggere e studiare casi della Corte Suprema statunitense, non tanto per il loro impatto giurisprudenziale (ambito che a me non è molto affine), ma perché contengono in certi casi elementi importanti nella comprensione di determinati ambiti.
    Alcune di queste sentenze hanno fatto scuola, le si trovano citate in libri specialistici (anche qui, non di giurisprudenza), tanto è forte il loro peso sociale e politico.

    E a me è sempre parso eccessivo questo peso.
    Un giorno mi sono messo a confrontare le sentenze dell'alta corte statunitense con la nostra, con evidenti discrepanze: le sentenze della nostra Corte Costituzionale sono meandri di codici e citazioni giurisprudenziali per soli addetti, le sentenze della corte statunitense contengono veri e propri saggi.
    Proprio di questi giorni è la sentenza sul cosiddetto "travel ban", in cui la corte ha dato ragione a Trump, dove però il peso mediatico e sociale l'ha avuto la bellissima e appassionata disseting opinion di Sotomayor (qui da pagina 65 a 92).
    Voglio dire: a chi è più anziano di me non sfuggirà che nel 2000 quella corte ha addirittura deciso un'elezione presidenziale, facendo vincere Bush contro l'allora sfidante Al Gore.

    Sempre di questi giorni la notizia che il più anziano dei loro giudici, Kennedy, si ritirerà il prossimo 30 luglio, e questo non solo è rilevante (per loro) perché la nomina di Giudici di quel rango è evidentemente rilevante, ma perché tal Kennedy, nominato da Regan trenta anni fa, è sempre stato l'ago della bilancia, lo swing vote. Quello che stava al centro tra i giudici di destra e quelli di sinistra (un grillino ante quem, per buttarla in caciara, o più seriamente un democristiano nelle ossa).
    Con la sua partenza, il Presidente può nominare un nuovo giudice e questo preoccupa molti liberal perché darà alla corte un peso troppo di destra per i decenni a venire (nel senso, se nomini un cinquantenne e ci sta altri trenta anni sarà dura rigirare i numeri).

    E qui viene la mia critica, quella più pesante, al di là di quello che uno pensa in questo caso specifico.
    Non si può ridurre tutto a uno scontro politico. Gli americani amano farlo, ogni cosa è una battaglia politica o politicizzabile. Tutto è fatto di schieramenti, tutto è un gioco dove ci sono fazioni che si battono.
    Ma è sano un comportamento simile? Forse dovrebbero iniziare a capire che non lo è, che portare tutto agli estremi, dare a ogni istanza un colore politico, non fa che irrigidire le diverse opinioni. Questo è successo in modo eclatante nelle loro ultime elezioni, da noi sta avvenendo sempre più spesso ed è, ahimè, figlio anche di quella televisione americana importata dei talk show che sembrano colossei in giacca e cravatta.

    Voglio fare un passo ulteriore, tornando brevemente sulla Corte statunitense.
    Se deleghi un organo giurisprudenziale, per quanto politico possa essere, a prendere le vere decisioni politiche questa è una sconfitta su tutti i lati.
    Se aspetti che dell'aborto legale ne parli la Corte suprema e decida al posto tuo, è una sconfitta: non c'è quindi da crucciarsi come fanno tanti in questi giorni con la paura che la famosissima sentenza (la più famosa forse) Roe v. Wade possa venire stravolta da una corte troppo piegata a destra.
    Questo è possibile o no, non è il mio punto: quello che voglio dire è che il peccato originale è aver delegato un organo di quel tipo a fare scelte sociali ed etiche che dovrebbero essere delegate all'organo politico per eccellenza. Che poi da noi sia un referendum o da altre parti una legge di un parlamento sono, in questo caso, solo differenze senza peso.
    Se vuoi l'aborto legale ovunque fai una battaglia politica, non causa a qualcuno per arrivare in una stanza con cinque anziani giudici che decideranno a seconda di come gli passa (evidente esagerazione eh!).

    Quando tutto è politicizzato si deve accettare anche il rischio che lo sia in senso avverso alle proprie affiliazioni, altrimenti è un gioco che non funziona più. Oppure la si smette e si prendono le decisioni eleggendo persone competenti e che hanno le nostre stesse idee su certi temi.
    Non si può avere tutto, amici d'oltreoceano.

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